A Colleferro i lavoratori bloccano le uscite: "Hanno detto che
chiuderanno tra nove mesi"
I sindacalisti: "Non è un rapimento, ma vogliamo risposte. Siamo
disperati"
Roma, operai Alstom
"sequestrano" 3 manager
Dopo otto ore di discussione, fissato un incontro al ministero del
Lavoro
Riccardo Pierbon, uno dei manager bloccati, lascia la Alstom
ROMA - Nessuno vuole chiamarlo "sequestro", ma per otto ore tre
manager della Alstom di Colleferro, in provincia di Roma, sono rimasti
bloccati in ufficio dagli operai che protestavano contro la crisi
dell'azienda. "Non permettiamo a nessuno di uscire: li abbiamo chiusi
in direzione, bloccando l'ingresso", aveva annunciato determinato
Paolo Caviglia, della rappresentanza sindacale Cgil. Niente violenze
ma la tensione in fabbrica è salita, anche perché gli operai avevano
assicurato che non avrebbero mollato prima di aver avuto certezze sul
loro futuro. Alla fine il sit-in si è sciolto con la promessa che tra
dieci giorni le parti saranno convocate al ministero del Lavoro.
"Vogliono chiudere tra nove mesi". La Alstom è un'azienda francese che
si occupa di costruzioni ferroviarie: 76.000 dipendenti in 70 Paesi
nel mondo, 2.500 in Italia. Un vero colosso nel mercato
internazionale. Da tempo però la Alstom lamenta una forte contrazione
delle commesse. Stamane il francese Bruno Juillemet, vice-presidente
delle risorse umane, Francesca Cortella, direttore personale di Milano
e Riccardo Pierobon dell'ufficio comunicazione di Milano hanno
informato gli operai che lo stabilimento nel Lazio avrà vita breve.
"Ci hanno chiesto di trasferirci perché tra nove mesi vogliono
chiudere", spiega Caviglia, della Cgil. "E noi operai abbiamo reagito.
Abbiamo fermato l'attività e abbiamo organizzato un presidio davanti
alla direzione vietando a tutti, compresi i tre manager, di uscire
dalla fabbrica".
Tra dieci giorni al ministero del Lavoro. Otto ore di discussione,
mediate dall'assessore al Lavoro della Regione Lazio Alessandra
Tibaldi, concluse con l'assicurazione che il 16 ottobre sindacati ed
enti locali si riuniranno al ministero del Lavoro. "Un pareggio" come
dice Diego Santia, sindacalista. "La partita definitiva si gioca il 28
novembre. Entro quella data la Alstom deciderà se passare ad una cassa
integrazione straordinaria e quindi ad una chiusura, o se tenere
aperta la fabbrica".
"E' stato un semplice sit-in". Su un punto azienda e sindacalisti sono
d'accordo: "Non è stato un sequestro". "Ci siamo soltanto seduti a
terra pacificamente impedendo il passaggio", spiega un operaio. "Siamo
150 cassaintegrati disperati". "Forse abbiamo forzato la mano -
ammette un sindacalista, Artemio Fanella, Rsu per la Filcem Cgil - ma
l'abbiamo fatto per essere ascoltati". Neppure Riccardo Pierobon, uno
dei manager bloccati in fabbrica, vuole parlare di "sequestro": "Ho
scoperto di essere stato rapito dagli sms che mi mandavano gli amici
dopo aver letto la notizia online. Paura assolutamente mai".
I primi "sequestri " in Francia. La "caccia al manager" era iniziata
l'inverno scorso in Francia. Prima l'amministratore delegato della
Sony France, poi il direttore della filiale della 3M e quattro manager
della Caterpillar di Grenoble. Infine Francois-Henri Pinault,
principale azionista del colosso del lusso PPR (Gucci, Yves Saint
Laurent, Balenciaga) bloccato a bordo di un taxi a Parigi da una
cinquantina di operai della Fnac e di Conforama preoccupati per il
piano di ristrutturazione. Capitò anche a un funzionario della Fiat,
volato a Bruxelles per gestire la riduzione di 24 posti di lavoro.
Sei stabilimenti in Italia. A Colleferro lavorano 150 tra operai e
tecnici, ma la Alstom ha stabilimenti anche a Sesto San Giovanni,
Savigliano in provincia di Cuneo; Bari; Bologna e Verona. In tutto
2.500 dipendenti. Il mese scorso, quando l'amministratore delegato
delle Ferrovie Mauro Moretti ha annnunciato un investimento da due
miliardi per rimodernare l'azienda con l'acquisto di almeno 150
locomotive, sembrava che la situazione nelle fabbriche italiane del
gruppo potesse migliorare, ma la speranza nella nuova commessa non è
bastata per invertire il trend negativo che la società denuncia da
mesi. E oggi l'annuncio della possibile chiusura la prossima estate.
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