martedì 14 agosto 2012

news dal corriere della sera

dal link http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_giugno_20/alitalia-esodati-polemiche-costantini-201677806782.shtml Alitalia, polemiche sui presunti esuberi Mobilità per 4200 della vecchia compagnia I sindacati accusano la gestione del nuovo vettore: riduce i posti di lavoro. Il Cub: «Troppi stage e contratti a progetto». L'Ad Ragnetti: «Non si parla di mille in Cig» ROMA - «Ogni tanto va fatta la manutenzione alla macchina e se la situazione lo renderà necessario, ci saranno degli aggiustamenti. Ma non si parla di mille lavoratori in cassa integrazione come ventilato dai sindacati». I numeri reali del microcosmo occupazionale che è l’aeroporto di Fiumicino, l’amministratore delegato di Alitalia, Andrea Ragnetti, non li cita nel dettaglio. Rispondendo all'allarme lanciato dalle associazioni dei lavoratori minimizza. Ma il Pd replica: «Su 6 mila cassintegrati del Lazio, 4200 sono ex Alitalia e a ottobre 2012 finiranno in mobilità, quindi licenziati». «NON FAR MARCIRE LA COMPAGNIA» - Il team leader dell’ex compagnia di bandiera, a margine della convention Alitalia Day, non nasconde comunque le preoccupazioni per un 2012 che si prospetta difficoltoso. «Nessuno - ha risposto proprio in merito alle voci di nuova cassa integrazione per mille lavoratori – ha piacere e voglia di tornare su temi spiacevoli del passato. Se saremo in condizioni di evitarlo lo faremo a tutti i costi. Ma non possiamo far marcire la compagnia». L'area Cargo dell'aeroporto di Fiumicino (Ansa) LAVORATORI ESODATI - Li sbandierano eccome i numeri e lo fanno da mesi invece le sigle sindacali. E non si tratta di cifre confortanti. La carica degli oltre 4 mila ex dipendenti di Alitalia, la vecchia compagnia «deceduta» nel 2008 con l’arrivo di Cai, dal prossimo autunno saranno ufficialmente «figli di nessuno». «Su 6 mila cassa integrati nel Lazio, 4200 sono ex Alitalia – sottolinea Vincenzo Pasculli, circolo Pd Trasporto Aereo Roma - i quali finiranno, ad ottobre 2012, in mobilità e quindi licenziati e per chi aveva i requisiti pensionistici, la beffa di veder slittare la data della pensione (senza lavoro e senza pensione insomma)». Esodati, dunque, anche i dipendenti fantasma di una società a sua volta estinta, per i quali i sindacati si appellano direttamente a Monti, per modificare i requisiti pensionistici stabiliti dal Governo. Passeggeri in attesa di bagagli nello scalo di Fiumicino (Ansa) FIGLIA DISABILE A CARICO - Emblematica la storia di Maurizio Zoppi, residente a Ostia, giovane papà con figlia disabile a carico. «Alitalia ci ha lasciati in mezzo a una strada. – dice ormai disperato l’ex lavoratore – Sono in cassa integrazione dal 2009, lavoravo nella compagnia da dieci anni. Ho una bimba affetta dalla sindrome di Williams (rara malattia genetica, ndr), ma questo non ha fatto alcuna differenza». I PRECARI DEL VOLO – Trentacinquemila i lavoratori impiegati nel trasporto aereo che ancora oggi a Roma e nel Lazio produce una parte importante del Pil regionale. «Molti di questi però sono impiegati con contratti a progetto, stage o determinati, – sottolinea Antonio Amoroso, Cub Trasporti Roma – abbiamo situazioni di ogni genere quanto a stabilità. Senza citare, nel caso di Fiumicino, situazioni a rischio, settori in via di smantellamento». È il caso del polo manutentivo di eccellenza dell’ex Alitalia, quella zona dell’area tecnica chiamata «Le Officine». Dipendenti di una società di handling protestano al Terminal 1 (Ansa) DIMEZZATI AL REPARTO RUOTE - I dipendenti del cosiddetto reparto ruote proprio nelle ultime settimane avevano manifestato di fronte la sede della compagnia al Leonardo da Vinci, per denunciare i pesanti tagli tra il personale di Fiumicino, dimezzato nel giro di 5 anni. Operai specializzati, addetti al controllo minuzioso della resistenza e durata delle ruote firmate Alitalia. «Siamo in 15, eravamo il doppio nel 2008. – spiega Daniele Cofani, delegato Cub –. Stanno esternalizzando persino la manutenzione. Oggi gli aerei italiani si aggiustano persino in Israele, non più qui a Roma». LE CESSIONI NELL'HANDLING - Non ci sono solo i dipendenti Cai a rischiare il posto a Fiumicino. La società europea di handling Flightcare (operativa anche al Da Vinci) ha ceduto il suo ramo aziendale alla collega Swissport, che però non sembra intenzionata ad accollarsi il pacchetto italiano: così 890 dipendenti degli scali romani, di cui il 50% in esubero, sono ora a rischio. Poi ci sono i 400 dipendenti delle pulizie: Adr ri-mette a bando il settore ma il pericolo è che i nuovi arrivati, nella gara al ribasso, non vogliano mantenere tutti i lavoratori al loro posto. Valeria Costantini 20 giugno 2012 (modifica il 22 giugno 2012)

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