Signor Presidente del Consiglio,
Le scrivo per porre alla Sua attenzione e a quella dei suoi ministri il caso Alitalia. La scelta della nuova proprietà di eludere i patti stipulati al momento del passaggio di consegne con i sindacati e le istituzioni sta creando nella nostra regione una situazione di tensione grave, tale da poter compromettere, a breve, la stessa funzionalità dell’aeroporto di Fiumicino principale scalo del Paese e della Capitale.
La vicenda che Le sottopongo coinvolge oltre 4500 persone. Tanti sono i lavoratori e le lavoratrici parcheggiate in cassa integrazione in base agli accordi stipulati tra i nuovi proprietari dell’ex compagnia aerea nazionale, i sindacati, le istituzioni locali. L’impegno era quello di procedere al loro riassorbimento appena si fossero create le condizioni per farlo. Tutto ciò non sta accadendo.
I vertici della compagnia hanno deciso di violare i patti sottoscritti e di condannare così 4500 persone al loro destino. Infatti ha già assunto e continua ad assumere nuovo personale con contratti precari piuttosto che reinserire i lavoratori espulsi. E mi pare che provochi danni alle casse pubbliche e un indebito arricchimento della società. Di fatto siamo di fronte a un licenziamento di massa differito.
Alcune migliaia di lavoratori al termine dei 7 anni di ammortizzatori sociali (4 di cigs piu tre di mobilità) se non verranno reinseriti, oltre a restare senza reddito, non matureranno nemmeno i requisiti per accedere alla pensione. La nuova proprietà, fino ad oggi, non ha intenzione di ritornare sulla scelta di stracciare ogni accordo.
Inoltre si sta aprendo una ulteriore conflittualità derivata dalla decisione della nuova Alitalia di internalizzare con assunzioni a tempo determinato servizi attualmente svolti da società esterne senza garantire la tutela dei posti di lavoro esistenti e che, attualmente, sono a tempo indeterminato. mettendo in pratica una precarizzazione dei rapporti di lavoro , generalizzata.
Se non si interviene subito già alla fine di febbraio ci saranno i primi 76 licenziamenti definitivi. E questo rischia di innescare a breve una serie di proteste che potrebbero compromettere la piena operatività dello scalo di Fiumicino con gravi ripercussioni sia sul trasporto aereo che per la stessa immagine del nostro Paese. L’attuale amministrazione della Regione Lazio, purtroppo, è silente e questo comportamento non fa altro che dare ulteriore alimento a tensioni e disagio.
Da qui il mio appello: intervenga il Governo. Ci sono ancora le condizioni per evitare che il più grande aeroporto italiano piombi nel caos. I ministri del trasporto e del lavoro si facciano parte attiva, convochino le parti. Prima che sia tropo tardi. Certi della sua attenzione Le formulo i migliori auguri di buon lavoro anche a nome del Gruppo del Pd alla Regione Lazio.
Il Presidente del Gruppo del PD alla Regione Lazio
Esterino Montino
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cosa farà Alitalia se va in porto la riforma dell'art. 18 ? quanti saranno ancora i licenziamenti?
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