Roma, 30 marzo 2009
MARIANI (LISTA CIVICA PER IL LAZIO) su Alitalia: “Inaccettabile atteggiamento Cai. Spedita lettera a Cai, a Marrazzo, Sacconi e Berlusconi”
“L’atteggiamento della CAI nei confronti delle Istituzioni Regionali è a dir poco riprovevole – dichiara Peppe Mariani, Presidente della Commissione Lavoro, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e Politiche Sociali -. Dopo aver spedito ben due lettere, in qualità di Presidente della Commissione Lavoro e Politiche Sociali, nelle quali chiedevo ci fossero forniti dall’azienda i dati relativi alle nuove assunzioni per verificare il rispetto delle normative vigenti, non abbiamo al momento ricevuto alcun tipo di risposta. A seguito di un’audizione con gli ex lavoratori Alitalia – prosegue Peppe Mariani – abbiamo infatti ricevuto una serie di segnalazioni circa il modo assolutamente improprio in cui la Cai sta procedendo alle assunzione, in spregio delle normative che tutelano le categorie protette come i disabili e gli stessi criteri di anzianità. La Cai, da quanto risulta, sta venendo meno addirittura agli accordi che ha essa stessa sottoscritto, procedendo in modo arbitrario e discriminatorio.
Oggi stesso quindi ho inviato una lettera alla azienda, al Presidente Marrazzo, al Presidente Berlusconi e al Ministro Sacconi in cui richiedo ultimativamente una risposta alle nostre richieste. Lo stesso Direttore Regionale del Ministero del Lavoro sta procedendo a fare delle verifiche in questo senso. In ballo c’è il rispetto di norme molto importanti come quelle che riguardano l’inserimento dei lavoratori disabili, delle lavoratrici madri, dei lavoratori con carichi familiari e di quelli che beneficiano della legge 104. In più vi sono dei criteri di anzianità e dei vincoli per le nuove assunzioni che vanno osservate nel rispetto dei diritti che gli ex lavoratori Alitalia hanno maturato nel tempo e che risultano all’interno degli stessi accordi sottoscritti dalla stessa Cai.
Siamo quindi indignati – conclude Mariani – per un comportamento di questo tipo da parte di una azienda come la Cai, che non solo deve allo Stato italiano e alla collettività l’opportunità di agire nel mercato, ma che non può come nessun altra azienda, sottrarsi agli obblighi di legge e al rispetto delle Istituzioni pubbliche.
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