venerdì 5 giugno 2009

ATITECH Sindacati assenti, lavoratori 48 ore in assemblea

venerdì 05 giugno 2009

Da Il Manifesto del 5 giugno 2009

Se i sindacati sfuggono al rapporto con i lavoratori, beh, non è che sia proprio tutto normale. Da due giorni, a Napoli, sono in assemblea permanente i lavoratori dell’Atitech, una delle storiche officine di manutenzione Alitalia. Stupefacente il motivo: chiedono che i sindacati si presentino a spiegare – in assemblea – come staino andando le cose per questo ramo d’azienda che Cai non vuole, che Fintecna ha mollato e Finmeccanica disdegna. Iniziata alle 15 di mercoledì, con l’ingresso del turno pomeridiano, l’assemblea – indetta dall’SdL, sindacato di base centrale in tutta la vertenza Alitalia – è proseguita nella notte e nelle giornata di ieri, coinvolgendo i lavoratori di tutti i turni. In mattinata c’è stato anche un mini-blocco di via dell’Aeroporto, che ha fatto muovere subito la polizia. Nel volantino distribuito «I lavoratori chiedono, data la drammatica situazione che stanno vivendo, un’assemblea generale con tutte le organizzazioni sindacali al fine di stabilire tutte le iniziative necessarie per il rispetto degli impegni assunti dal governo, indispensabili per garantire un futuro certo all’azienda. Il quadro che sta emergendo, anche a seguito l’incontro di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso, desta pesanti preoccupazioni per il futuro dell’azienda e di conseguenza del mantenimento dei livelli occupazionali, salariali e normativi. Contrariamente da quanto previsto dagli impegni assunti dal Governo, le soluzioni prospettate con la fuoriuscita di Fintecna e ilminimo impegno di Cai e Finmeccanica, fanno venire meno le necessarie garanzie finanziarie e soprattutto industriali per un reale sviluppo e consolidamento di Atitech che unitamente ad AMS e la DMOdi Fco, rappresenta un polo di eccellenzamanutentiva riconosciuto in tutto il mondo ». E i sindacati che dicono? Un loro comunicato attacca l’assemblea come «controproducente» e rimanda qualsiasi ipotesi di mobilitazione alla fine della «due diligence da parte dell’unico interessato» ad Atitech. Alla fine, però, viene invocato anche «il clima elettorale» che «concentra l’attenzione del paese su altri fronti». Sembrerebbe una nuova teoria: quando ci sono le elezioni, inutile interessarsi delle preoccupazioni dei lavoratori.

3 commenti:

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  2. oltre ad esprimere la mia piena solidarieta ai lavoratori di atitech ,li inviterei a concentrare le loro energie ,per invitarli a fiumicino per organizzare un grande sit-in autogestito ,per dimostrare con forza ai nostri governanti , che in questo momento pensano solo ai propri interessi elettorali,, che esiste un popolo di lavoratori lasciati allo sbando ,senza futuro.E giunto il momento di fare qualcosa che faccia riflettere a fondo questi signori che sono legati ad un unico credo;il profitto personale ed il loro unico interesse per il bene di pochi a danno dei molti.Adesso basta!!!!

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  3. oltre ad esprimere la mia piena solidarieta ai lavoratori di atitech ,li inviterei a concentrare le loro energie ,per invitarli a fiumicino per organizzare un grande sit-in autogestito ,per dimostrare con forza ai nostri governanti , che in questo momento pensano solo ai propri interessi elettorali,, che esiste un popolo di lavoratori lasciati allo sbando ,senza futuro.E giunto il momento di fare qualcosa che faccia riflettere a fondo questi signori che sono legati ad un unico credo;il profitto personale ed il loro unico interesse per il bene di pochi a danno dei molti.Adesso basta!!!!

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