Revocare la licenza di volo alla CAI se non assume i disabili
Scriviamo all’Enac
Questo è un appello rivolto a tutti i cittadini che, con il loro personale contributo, hanno consentito il salvataggio della compagnia di bandiera nazionale Alitalia.
In base agli accordi sindacali ed in linea con quanto previsto dalla legge 12 marzo 1999 n.68 sul collocamento obbligatorio delle persone disabili, la nuova compagnia aerea nazionale avrebbe dovuto assumere una quota obbligatoria di personale disabile, pari al 7% del personale totale. Nel solo Lazio, sui 4613 dipendenti totali la CAI avrebbe dovuto assumere 323 lavoratori disabili. Di questi ne sono stati assunti solo 45. Ciò comporta che la CAI è di fatto una compagnia fuori legge. E l’articolo 17 della legge 68 prevede che non possa essere titolare di concessione pubblica, l’azienda non in regola con l’assunzione dei disabili.
L’invito rivolto a tutti è pertanto quello a scrivere al Direttore Generale dell’Enac – Ente Nazionale per l'Aviazione Civile – Silvano MANERA affinché si impegni a revocare la licenza di volo alla CAI laddove la nuova cordata non provveda immediatamente a rispettare il disposto della legge 68.
Ciao inviamo questa mail
l'iniziativa e'promossa dal comitato "dipendenti ALITALIA"per il rientro al
lavoro"con l'associazione FISH(federazione italiana per il superamento
dell'handicap"con la partecipazione dell'on Augusto Battaglia cerchiamo di far
partecipare all'iniziativa quanta piu'gente possiamo...intanto e'un passo
avanti,se riusciamo in questo possiamo lottare per le maternita',per tutti quei
colleghi per i quali non sono stati rispettati gli accordi sottoscritti a
Palazzo Chigi.
MANDA QUESTA MAIL A: segreteria.dg@enac.gov.it
c. a. Direttore Generale dell’Enac SILVANO MANERA
Egregio Direttore,
con la presente Le chiedo di provvedere ai sensi dell’articolo 17 della legge 12 marzo 1999, n.68 alla IMMEDIATA revoca della licenza pubblica al volo accordata alla compagnia aerea nazionale CAI laddove essa non provveda entro un termine minimo e perentorio all’assunzione della quota obbligatoria di personale disabile. Ciò anche al fine di evitare di incorrere nel reato di omissione di atti d’ufficio.
Grazie per la Sua attenzione
Distinti Saluti
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